Proponiamo di seguito l’intervento pronunciato da Pierluigi Di Piazza, sacerdote e fondatore del Centro di accoglienza e di promozione culturale “Ernesto Balducci” di Zugliano, in occasione della manifestazione promossa a Udine dalla Rete DASI, rete per i Diritti, l’Accoglienza e la Solidarietà Internazionale, lo scorso sabato 26 settembre. Un evento per dire “no” alle violazioni dei diritti fondamentali e ai respingimenti informali e per sostenere l’accoglienza diffusa «come unica modalità costruttiva e rispettosa per tutti».

«Si diventa prossimi all’altro quando se ne avvertono nel profondo i gemiti o se ne percepiscono i silenzi sofferti; se questo non avviene, si conferma l’indifferenza, il guardare e passare dall’altra parte. L’indifferenza diffusa diventa globalizzazione dell’indifferenza (…).
Chissà, ma è solo una possibile provocazione per tutti noi, se la percentuale dell’indifferenza e della prossimità conferma oggi quella che la parabola ci presenta: cioè di due indifferenti a uno compassionevole.

(…) La gratuità comporta di esserci con disponibilità e concreta prossimità solamente perché ci si crede. Alla domanda ‘perché ci sei, perché lo fai?’, dovrebbe esserci questa unica risposta: ‘Perché nel profondo del mio essere sento così, perché è parte del senso profondo della mia vita, del sentirmi donna e uomo umani’». (Pierluigi Di Piazza, La parabola del samaritano oggi, in L’altruismo. Competizione e cooperazione dalla biologia all’economia, dalla filosofia alle neuroscienze, a cura di Francesco Nazzi e Angelo Vianello, Forum, 2018).